Fiori e bon ton

Un pranzo in compagnia, una location da favola, la possibilità di imparare tante cose nuove su composizioni floreali e table setting… Il workshop a cui Matteo di Flower Art mi ha invitata a partecipare è stato un momento di rara bellezza. Le sue composizioni trasmettono emozioni, sono un’esplosione di colori, forme, profumi… le conoscete, vero?!

Vi ho raccontato (quasi) tutto nelle storie che ho messo in evidenza… ma ci tenevo a scrivervi, nel dettaglio, tutto quello che abbiamo fatto in quella giornata meravigliosa.

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L’insegnamento più prezioso che ho ricevuto da questo corso è certamente uno: essere creativi! Un centrotavola floreale non deve contenere per forza solo fiori, ci sono altri elementi della natura che possono essere inseriti, come ad esempio la frutta e la verdura.  Noi abbiamo utilizzato le fragole di bosco ancora acerbe, verdi e rosa pallide.. che nell’insieme erano un incanto 🍓

..E se non abbiamo il vaso giusto per realizzarlo? La soluzione è sempre la stessa, usare la fantasia. Matteo ci ha insegnato come rivestire un classico sottovaso in plastica con  dei gambi di sedano… o qualsiasi altra cosa troviamo in casa 🥦

Matteo

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Abbiamo poi parlato di mise en place e di galateo con Giorgia Fantin Borghi, Stylish Table Designer. Ci ha raccontato curiosissimi aneddoti storici riguardo l’apparecchiatura della tavola e ci ha spiegato come sono cambiate le abitudini culinarie negli anni…

Ho imparato alcune cose su come apparecchiare seguendo le regole del galateo.. sapevate che le sedute devono essere tutte equidistanti tra loro e occorre misurarle con un metro per essere sicuri che siano precise?

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Ma ora.. il dubbio più grande, la domanda che tutti, chi prima o chi poi, ci siamo posti nella vita: come si utilizzano le posate e come si ripongono nel piatto a fine pasto? Ecco qui, dubbio risolto:

Un’altra buona norma, secondo il galateo, è quella di lasciare un pensiero, un ricordo, un cadeaux ai nostri ospiti. Come questo quadernino dipinto a mano.

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Tra il workshop e la lezione di bon ton a tavola abbiamo ricevuto una lunch box, sempre a tema floreale, i fiori sono stati il fil rouge che hanno accompagnato tutte le nostre attività in questa giornata, dal centrotavola, al pranzo, al servizio di piatti…

Alcune di voi avranno già indovinato… ma sapete qual è la location che ci ha ospitati per questo magnifico evento? Il Fusillo Lab, a Milano. Uno spazio incantevole gestito da Michael, fotografo di professione e chef per passione. Si tratta proprio del suo studio fotografico, che si può trasformare in una preziosa cornice per eventi, che sono sempre in linea con la sua filosofia di slow living. L’atmosfera accogliente e la bellezza degli arredi vintage, rende il Fusillo Lab la location perfetta in cui rifugiarsi nel week end per una tazza di caffè (che vi consiglio di provare, Michael è un super esperto di caffè ed è davvero uno dei più buoni che abbia mai provato).

E allora, siete curiose di vedere come è venuta la nostra tavola?

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.. Cosa ne dite? Vi è piaciuta?

L’evento è stato organizzato da Gloria di Pigna Colada Lab , è un’agenzia di comunicazione e digital PR di Milano. Beh, ha fatto un vero capolavoro! è stata una bellissima giornata “slow”, trascorsa tra fiori… e sorrisi 👏🏻 GRAZIE!

“I fiori nella rete”- composizioni green per interni

Settimana scorsa vi ho mostrato nelle storie la mia nuova pianta con la sua forma originalissima a “corna d’alce”: il Platycerium, vi ricordate?

Vi voglio assolutamente raccontare del posto magico dal quale arriva, è una chicca che si trova in un luogo delizioso a Milano…

Nel “vicolo dei lavandai”, proprio dove c’è il vecchio lavatoio, c’è un concept store davvero originale. Si tratta di “I fiori nella rete”, qui non si trovano solo fiori e piante delle varietà più insolite ma anche  creazioni artigianali, oggetti provenienti dal passato e legati alla tradizione ma anche tanto design nordico e stationery da favola…

è un piccolo spazio ma qui si respira tanta creatività e passione! Silvia e Arianna, le proprietarie, sono sempre alla ricerca di idee e soluzioni nuove per arredare le nostre case. Dai prodotti al packaging, qui è tutto un incanto.. se avete in programma qualche regalo, questo è il posto giusto dove trovare qualche idea personalizzabile e originale!

Vi voglio spoilerare qualche prodotto che troverete e che vi farà impazzire.. I meravigliosi Kokedama (i “vasetti sferici” altamente instagrammabili in muschio che ricoprono le radici delle piante secondo un’antica tecnica giapponese), il Marimo (la simpatica alga-palla tanto amata dal mondo del web), le Pilee (in vasetti a forma di piccoli busti di donna che sono incantevoli), i terrari (piccoli giardini in miniatura che possono essere configurati in mille modi diversi)… e poi trovate anche il PALTONE!!! 

..Si, avete letto bene! Sapete di cosa si tratta? Era il nome del sapone “low cost” utilizzato anticamente dalle lavandaie proprio in questa piccola via di Milano. è una miscela di cenere bianca e olio, totalmente naturale e profumatissima, che può essere utilizzata anche come sapone per il corpo… Ovviamente racchiuso in un packaging stupendo e dal gusto retrò.

Ma torniamo al mio Platycerium, è stato amore a prima vista (e tra l’altro è arrivato qualche giorno prima della mia laurea 😊.. un bellissimo regalo!).

Voi ne avete già sentito parlare? La forma delle sue fronde ricorda proprio quella delle “corna d’alce”, per questo molti di voi lo conosceranno con questo nome. Silvia e Arianna hanno avuto una bellissima idea; avvolgere le radici nella juta e “incorniciare” questa pianta meravigliosa con delle tavolette in legno da appendere in casa.

Cosa ne dite? vi piace? Io la trovo fantastica!! è consigliata anche per i peggio pollici neri 😊 non richiede molto tempo o cure specifiche, soltanto qualche nebulizzata una volta la settimana sulle foglie e qualche immersione nell’acqua per tenere la juta sempre ben umida.

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Insomma, se amate il verde, l’artigianato, la tradizione con i suoi oggetti vintage ma anche il design nordico, vi consiglio una visita in questo concept store stupendo, sono certa che lo amerete tanto quanto l’ho amato io dal primo momento in cui l’ho seguito su instagram! Se invece vi siete innamorati anche voi del Platycerium.. ora sapete dove trovarlo!! 😍

I FIORI NELLA RETE – Vicolo dei lavandai 6, Milano – tel. 02 8707126

Come dipingere un vecchio mobile?

Come ho restaurato e ridipinto il mio mobile? Ve lo racconto step by step lasciandovi qualche consiglio e alcune accortezze da adottare per ottenere un buon lavoro.

Chi mi ha seguita nelle storie sa già di che mobile sto parlando… Siete curiosi di vedere come è venuto? Ecco qui un PRIMA e DOPO !

Quali erano i problemi del mobile PRIMA? La vernice “trasparente” che avevo usato come fissante si era ingiallita con il tempo (e con la luce) trasformando il mio bel mobile in legno grezzo in un arancioncino spento.. sapete che con l’arancione non ho un grande feeling. Secondo, una delle ante si era crepata nel mezzo rompendo anche le applicazioni in decoupage.

Quindi, cosa ho deciso di fare? Togliere gli inserti botanici (che ormai erano diventati anche un pò “andeghè” 😅), stuccare la crepa e riverniciare il mobile.

MATERIALI UTILIZZATI: Vernice chalky “Hamptons blue”, vernice trasparente opaca, Primer universale, un rullo piccolo e un pennello per i dettagli (tutti i materiali sono Fleur Paint

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Ecco l’ elenco step by step dei vari passaggi per restaurare e ridipingere il mobile:

1.LISCIARE LA SUPERFICIE: Se come me avete abusato della tecnica del decupage e siete arrivate al punto di incollare ai mobili inserti in carta sappiate che non potrete “coprirla” con una nuova pittura ma bisognerà rimuoverla andando ad eliminare il suo spessore perchè, anche se sottilissimo, si vedrebbe. Quindi, carta vetrata alla mano e via tutti gli inserti fino a quando non otterrete una superficie liscia. (Io, una volta carteggiata la superficie, ho provveduto a stuccare la crepa che vedete in foto)

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2.PULIRE e SMONTARE: Prima di pitturare è necessario pulire e aspirare l’interno del mobile per evitare che la polvere si vada a mescolare con la pittura quando passate con il pennello. Questo passaggio è molto importante soprattuto se lavorate con mobili vecchi e di recupero, vi consiglio di dedicare 10 minuti in più alla pulizia iniziale. Se possibile, inoltre, vi consiglio di smontare sempre le ante perchè si lavora decisamente meglio… e la vostra schiena vi ringrazierà!😉

3.PREPARAZIONE DELLA BASE: Se il vostro mobile è in legno grezzo non avrete problemi ad applicare direttamente la pittura. Se invece, come nel mio caso, il legno è stato trattato con cere e vernici o se la superficie che volete colorare è in metallo, plastica o qualsiasi altro materiale liscio, prima di pitturare dovrete utilizzare il primer universale. Vi spiego il perché. Il primer è un aggrappante che vi consentirà di crearvi un fondo su cui andare a lavorare perché permetterà al colore di  aggrapparsi” al materiale anche se la superficie è liscissima. Ricordarsi di lasciar agire il primer 24ore.(Nel mio caso, avendo un mobile in legno, avrei potuto dare una passata con la carta di vetro per togliere la vernice trasparente ma utilizzare il primer universale è una soluzione decisamente più veloce per le grandi superfici).

4.SCELTA DEL COLORE: Avete già deciso il colore? Dedicare del tempo alla scelta è molto importante, se volete qualche consiglio su come trovare la tonalità giusta per il vostro spazio leggete QUI! Io ho scelto di colorare il mio mobile con la pittura chalky “Hamptons blue” di Fleur

5.VERNICIARE: Ora che è tutto pronto, potete iniziare a dipingere il vostro mobile con il pennello o con il rullo a seconda della sua superficie. Io ho utilizzato un piccolo rullo aiutandomi con il pennello per i dettagli.

(In foto vedete i 3 passaggi: Il mobile PRIMA, il mobile DURANTE con il primer universale applicato, che è color bianco e il DOPO verniciato di grigio)

6.FISSARE: Sta a voi decidere se fissare il tutto con una vernice trasparente opaca. La scelta dipende dall’utilizzo che si andrà a fare di questo oggetto. Se è molto utilizzato è meglio proteggerlo con una bella mano di fissante così non ci penserete più. (Vi assicuro che la vernice trasparente opaca di Fleur è davvero trasparente!! Non rischierete l’effetto ingiallimento 😊). Il mio è un mobile che si trova all’ingresso della cucina e funge da piano d’appoggio svuota tasche: chiavi, occhiali, agenda.. qualsiasi cosa io abbia in mano quando entro in casa la lascio li, per questo motivo ho deciso di dare una mano di fissante soltanto al piano sopra.

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Intanto ne approfitto per farvi vedere anche cosa c’è all’interno del mio mobile, si trova in cucina ma in realtà è un contenitore ad alto tasso creativo!! vi piace? ☺️

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Spero che i miei consigli vi saranno utili! Taggatemi nei vostri lavori e… stay tuned perchè tra qualche settimana torno sul blog con un nuovo PRIMA e DOPO super nordico!!

Bea

Una cartiera trasformata in cucina: idee creative e spunti

Cos’hanno in comune un laboratorio di cucina e una vecchia cartiera? ce lo spiega Federica, chef-filosofa di Como, che ha voluto dare al suo meraviglioso laboratorio l’impronta di una cucina di casa, calda e accogliente, adottando però soluzioni personalizzate, funzionali.. e stravaganti.

Attenzione: l’ articolo contiene mille idee super creative da cui prendere spunto ! 😉

Entrata sala da pranzo
Federica, proprietaria e cuoca di “IncominciaperC”

Incomincia per C è un laboratorio diviso in cucina, sala da pranzo e sala eventi. La necessità di Federica era quella di rendere questi ambienti tutti comunicanti tra loro, proprio per favorire l’idea di social cooking, e quindi, preparare da mangiare stando tutti insieme, collaborando.

La cucina, per questioni igieniche, doveva essere separata dal resto degli spazi.. e guardate cosa si è inventata! Una parete divisoria in ferro e vetro che delimita lo spazio ma allo stesso tempo, grazie alla sua trasparenza, permette di avere una continuità visiva tra sala da pranzo e cucina. Oltre alla divisione data da questa parete, c’è anche lo stacco del pavimento che da parquet si trasforma in piastrelle (stile vecchie cementine).

La soluzione della parete divisoria è stata utilizzata anche per interrompere la profondità della sala eventi che, essendo un capannone, era davvero estesa. In questo modo ha ottenuto un ingresso certamente più di impatto (la parete, senza vetro, si trasforma in una libreria porta-oggetti altamente decorabile) e ha reso la sala più “dinamica”. 

Gli elementi d’arredo che caratterizzano questo spazio sono senza dubbio i mobili vintage, dalle sedie di forme e colore diversi, ai tavoli, al mobile industriale con il piano effetto ruggine… Il segreto per ottenere uno spazio così “vissuto” è quello di fare spesso visita a rigattieri, fino a che non si trova il mobile perfetto. Altrimenti ci sono rivenditori di prodotti vintage già recuperati e pronti per essere utilizzati, come ad esempio All’origine. (Le sedie che vedete in foto arrivano proprio da li!)

Ho bevuto un caffè con Federica, che mi ha raccontato qualcosa in più sul suo spazio eventi e sull’organizzazione della sua cucina, trovate l’intervista qui sotto 👇

Una cartiera..trasformata in una cucina, che mix curioso! raccontaci la storia!

Due anni fa vidi questa cartiera, era ormai un vecchio rudere… mi innamorai della sua luce e dell’energia positiva che emanava. Scoprì in seguito che apparteneva ai nonni di una mia carissima amica, diventata appunto, grafica. Per omaggiare questo luogo decisi che avrei mantenuto il suo nome: “La carteria”. “Incomicia per C” è il nome della mia attività, un nome volutamente misterioso, proprio come quando ho avviato questo progetto, in punta di piedi, quasi in segreto… C sta per “cucina”, “catering”… e “cartiera”. Ormai sono passati 14 anni da quando ho iniziato e il mio sogno si è trasformato in un’attività che mi regala immense soddisfazioni e che mi permette di partecipare a numerosi eventi, progetti interessanti e creativamente stimolanti.

Come sono suddivisi gli spazi nel tuo laboratorio?

Il polmone della cartiera è senza dubbio la cucina e la sua caratteristica principale è che mi rispecchia in pieno. Per metà è professionale; il forno, l’abbattitore e l’isola centrale di “Alpes Inox” sono elementi propri di una cucina industriale. Allo stesso tempo, però, è anche la cucina di casa e quindi c’è spazio per gli elettrodomestici in stile vintage che tanto mi piacciono, come l’impastatrice di “Kitchen Aid, che è in assoluto il mio elettrodomestico del cuore.. sai, la pasta è alla base di ogni mia ricetta.

Il tuo segreto per trasformare il laboratorio in uno spazio accogliente?

Per creare uno spazio accogliente bisogna seguire il proprio gusto e istinto. Io cerco elementi e arredi che mi piacciono. Alcuni sono mobili di famiglia, altri elementi vintage di recupero, poi ci sono oggetti di artigianato, regali… A prima vista potrebbe sembrare “una cozzaglia” di cose ma in realtà, ciò che tiene insieme questi oggetti, è il mio gusto personale. Mi piace l’idea di accogliere i visitatori facendoli entrare nel mio mondo

Hai un “ingrediente speciale” anche per la mise en place?

Il mio ingrediente principale è “trasgredire le regole classiche”! Stupire con dei dettagli inaspettati, eccessivi e super colorati. Ciò che assolutamente non può mancare nelle mie mise en place, sono le tovaglie vivaci decorate a mano della mia amica Lisa Corti, artista tessile.

Decorazioni Natale fai-da-te

Quest’anno non mi sono (come al solito) fatta prendere alla sprovvista dal Natale e ho sfornato tutorial e progetti DIY che tanto vi piacciono come se non ci fosse un domani. Li ho sparsi qua e là, un pò qui sul blog, un pò nella mia pagina sul sito di Casa Facile (link qui), un pò sulle pagine social… Quindi, facciamo ordine! Ecco un elenco degli addobbi fai-da-te Natale 2018 secondo il Semenzaio, con tante idee e progetti facili facili che non potete assolutamente perdervi!

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Le sfere green, un’idea non per forza natalizia che può essere utilizzata per decorare le vostre case durante tutto l’inverno. Ci vogliono solo rametti di conifere, pino, eucalipto, mirto… e qualsiasi bacca o foglia interessante che trovate nei boschi in questa stagione. Mentre le sfere in plastica le potete trovare online o anche da Tiger.

Biglietti ago e filo DIY

I biglietti d’auguri, non c’è occasione più bella di scrivere a mano un pensiero per i nostri cari a Natale. Ecco un’idea per decorare i biglietti velocemente e dare quel tocco di creatività anche ai vostri auguri, con ago e filo. Realizzarli è semplicissimo, se volete vedere il tutorial in 4 passaggi lo trovate qui.

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Avete visto il Calendario dell’Avventoorigami? Questo progetto mi è piaciuto moltissimo e sono proprio soddisfatta del risultato finale, qualcuna lo ha realizzato seguendo il mio tutorial ed è stata bravissima! Penso proprio utilizzerò questi addobbi per altri progetti in futuro… si prestano benissimo anche come scatoline, vedremo….

E poi ci sono i regali da incartare, i chiudipacco e i biscotti natalizi… Tutte cose che non possono mancare per Natale! E’ la cura e l’amore che mettiamo in ogni dettaglio a rendere questi momenti speciali…

Per il 2018 è tutto dal Semenzaio, vi auguro buone feste e un buon inizio anno! ❤️

Calendario Avvento origami

Quanta dolcezza c’è in un calendario dell’Avvento fatto a mano? (e non parlo solo dei cioccolatini al suo interno!) 😊 Mi piace l’idea di realizzare calendari, riempirli di tanti dolcetti diversi, cucire calze della befana personalizzate… Il tempo, però, è sempre poco… Dicembre arriva in un baleno e porta con sé mille cose a cui pensare, gli addobbi per la casa, i regali da comprare e incartare, i biglietti di auguri… a proposito, avete visto la mia idea per biglietti di auguri ricamati con ago e filo? trovate l’articolo e le foto sul sito di CasaFacile a questo link!

Quest’anno ho deciso di proporvi un tutorial semplice, veloce e a costo zero. Vi occorrerà solo della carta (di Natale o con le texture che più vi piacciono), qualche molletta e ovviamente… dei dolcetti! Vi garantisco che con la tecnica origami l’effetto wow è sempre assicurato! E’ sorprendente vedere quante cose si possono creare con la carta, se piegata nel modo giusto.

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Materiali

  • 25 Fogli quadrati (io ho usato il formato 20×20 cm)
  • 25 clip (o mollette)
  • Spago

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Sono certa riuscirete a completare i primi 4 passaggi in un baleno. Una volta arrivati al 5, la cosa importante è fare le pieghe mostrate nella figura, su ciascuno dei 4 angoli (per un totale di 8 pieghe). Per essere sicure di non aver sbagliato dovete arrivare al passaggio 6 con le pieghe che formano un ottagono al centro del vostro foglio, come quello dell’immagine ingrandita qui sotto.

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Ottagono che si ottiene al termine del passaggio 5

Una volta ottenuto l’ottagono non vi resta che nascondere i cioccolatini all’interno dei vostri origami, sistemate le pieghe con le dita chiudendoli in modo preciso e fermate il tutto con una clip. Io ho utilizzato quelle piccoline (e forate) di Casashop.

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Potete appendere i prismi con dello spago o come più vi piacciono.. e ricordatevi di inserire i tag con i numeri! 😉

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Vi è piaciuto il tutorial? Questi origami potrebbero essere utilizzati anche come confezione regalo, o come biglietto di auguri…

Taggatemi nei vostri lavori, non vedo l’ora di vedere come li utilizzerete! 🎄😘

Bea

Orticolario 2018 – “Si Salvia chi può”

Mancava giusto il Bianconiglio ad aprire il cancello di Villa Erba! Orticolario, anche quest’anno, si conferma l’evento autunnale per eccellenza dedicato alla scoperta e la cura del bello.

Le installazioni hanno trasportato i visitatori in una favola. Incredibile “La topitta” di Green Passion, il rifugio nel bosco perfetto. Una casetta magica avvolta da una nube di mistero.. resa ancor più affascinante dall’elfo suonatore di arpa che ha allietato i visitatori con una performance dal vivo. Altra installazione fiabesca che mi ha portata nel mondo del gioco, dei bambini e delle favole è stata “Sogno di una notte di inizio autunno” di Studio Verde e Paesaggio, un labirinto nascosto con quattro accessi coloratissimi, strambi e curiosi, la musica ipnotica di Alice nel Paese delle Meraviglie e l’eccentrica tavola da the del Cappellaio Matto.

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Il titolo di questa decima edizione è “Si Salvia chi può”, il tema è il “Gioco”, un concetto complesso che racchiude fantasia, immaginazione, ironia, mistero, infanzia e stupore. La pianta protagonista è la Salvia, con le sue 1.000 specie diverse provenienti da tutto il mondo.

 

Per celebrare la decima edizione di Orticolario è stato invitato un’ospite davvero speciale: Roy Lancaster, celebre botanico inglese, viaggiatore instancabile alla ricerca di nuove specie di piante e vincitore del premio “Per un giardinaggio evoluto 2018“. Ho avuto il piacere di partecipare al press day e alla conferenza stampa con lui, che ha colto l’occasione per ribadire l’importanza di educare i giovani alla cura della bellezza, in particolare in una zona affascinante come la nostra, il Lago di Como, incorniciato da montagne e boschi selvaggi, una fortuna alla quale noi forse siamo abituati ma che andrebbe custodita e protetta gelosamente.

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Vediamo quali piante e varietà hanno proposto i vivaisti e gli esperti botanici per l’edizione 2018: un ever green (..in tutti i sensi 😅) sono le succulente, non mancano mai, in ogni edizione tornano e sono sempre più amate, forse perchè le più resistenti e semplici da curare, forse per le loro forme e colorazioni particolarissime e uniche, comunque sia sono sempre tra le più gradite dal pubblico..

Vi ricordate del mio viaggio a Stoccolma e del mio innamoramento per la Begonia Maculata che non avevo potuto trasportare in aereo? (potete leggerlo qui). Per fortuna c’è Orticolario e per fortuna ci sono i ragazzi di Flob .. ho finalmente trovato la pianta dei miei sogni! (se ne volete una anche voi contattateli! hanno un servizio di spedizione super e dei vasi in cemento disegnati da loro che sono una favola).

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Tra i fiori meravigliosi che ho visto merita un posto l’Echinacea Alba, amo la forma strana del loro pistillo e la loro incredibile somiglianza alle Margherite.

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Una pianta davvero graziosa che non conoscevo è la Muhlenbergia capillaris. Si tratta di una simpatica fioritura a forma di nuvola di color violaceo. Stupenda! ..è già pronta per essere interrata nel mio giardino. Adoro il suo aspetto un po’ selvaggio.

Un’altra bellissima scoperta sono stati i fiori di Off. Olga, la proprietaria del vivaio, mi ha raccontato la filosofia “Slow Flower” che si cela dietro ogni suo lavoro e sono rimasta affascinata. Bouquet floreali realizzati soltanto con i fiori di stagione cresciuti nel suo vivaio e nel rispetto della natura. Mi ha mostrato anche come creare delle composizioni senza utilizzare la classica spugna da fioristi (altamente inquinante) ma ingegnandosi con soluzioni più sostenibili e ugualmente efficaci. Conoscete il suo vivaio a Longone al Segrino? io nelle prossime settimane andrò certamente a farle una visita.

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Non solo fiori e installazioni green hanno reso speciale questo evento, i prodotti per il giardinaggio e gli accessori vintage hanno contribuito a rendere i giardini delle zone di relax piacevoli e accoglienti. Come ogni anno lo stand di All’origine si è confermato uno dei più belli, con accessori d’antiquariato così affascinanti e ricchi di storia.. ma c’è una lunga lista di vintage-stand fantastici, eccone alcuni:

Spero di essere riuscita a portarvi un po’ della magia di Orticolario 2018 qui nel blog… Ma comunque avete tempo fino a domani per una visita!

Buon autunno a tutti! 🍂

Bea

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Effetto Ruggine fai-da-te

Ora più che mai tutto ciò che è “raw”, consumato dal tempo, arrugginito e scrostato ci fa perdere la testa! Questi oggetti sono tremendamente curiosi e affascinanti.. tanto che è diventato quasi impossibile trovarli.

Ma sapete una cosa? Ho un’ottima notizia per voi, conosco un modo per arrugginire qualsiasi vostro complemento d’arredo.. In 2/3 giorni sembrerà vecchio di 200/300 anni 😏

Vi spiego tutti i passaggi e i prodotti che ho utilizzato per “arrugginire” il piano del mio tavolo da esterno che vi è piaciuto tanto. Qui una foto del PRIMA e DOPO.

 

Ho utilizzato i prodotti di Fleur Paint, come sapete sono Ambassador di questo brand e amo le loro pitture. Qualche riga più in sù vi ho detto che potete realizzare la ruggine su qualsiasi complemento, beh intendevo davvero QUALSIASI COMPLEMENTO D’ARREDO. Fleur aderisce su tutto, plastica, stoffa, metallo, vetro, pelle, legno…

Ma torniamo al mio tavolo, ecco qui i prodotti che ho utilizzato: Primer Ruggine, Ruggine, Reagente ruggine, Finitura antiossidante. Li potete trovare nella grande distribuzione (tipo Leroy Merlin), in alcuni negozi (consultate il loro sito) oppure acquistare online.

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1° STEP: Primer, “lo metto o non lo metto”? Tutto dipende dalla superficie che volete pitturare e all’utilizzo che ne farete. Il primer è un aggrappante, serve per far aderire bene la pittura alle superfici lisce come ad esempio plastica, metallo, superfici verniciate in precedenza…  Nel mio caso il tavolo che avevo era in plastica (finto legno) e quindi l’ho dovuto usare. Non vi preoccupate se non riuscite a stenderlo come vorreste perché è molto denso.. tanto poi sparirà sotto il colore! Se invece avete una superficie in legno grezzo o carteggiata potete procedere senza bisogno del primer 😉

IMPORTANTISSIMO: Ricordate i tempi (lunghissimi) di asciugatura del primer, 24 ore

 

2° STEP: Applicare con il rullo due mani di color Ruggine (lasciar asciugare bene tra una mano e l’altra (circa mezz’ora, dipende dal clima e dalla quantità di prodotto) usatene in abbondanza, non siate timide 💪 A questo punto avrete una base grigia molto scura.. che si schiarirà con il Reagente.

 

3°STEP: Applicare il Reagente per Ruggine, potete farlo sia con il rullo/pennello sia con la spugna di mare. Dipende dal risultato che volete ottenere, qui vi mostro la differenza: “A macchie” con la spugna, “uniforme” con il pennello.

 

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Ho pubblicato un sondaggio nelle stories in cui vi chiedevo di scegliere.. e ha vinto, per pochissimi voti, l’effetto ruggine A PENNELLO. Quindi ho applicato il reagente nel modo in cui mi avete consigliato. Dopo alcuni minuti, come per magia, ecco apparire la ruggine! 🧙‍♀️ Ora dovete solo avere pazienza e lasciar reagire la ruggine per diverse ore.

 

4°STEP: Quando la superficie ha raggiunto una colorazione che vi piace dovete fissarla con la “Finitura Antiossidante” per evitare che continui a reagire diventando sempre più arancione e “spolverando”. Se è un oggetto di bellezza che non dovete usare né toccare potete anche saltare questo passaggio… in tutti gli altri casi invece è fondamentale se non volete sporcarvi le mani di “polvere rugginosa” ogni volta che lo toccate.

 

5°STEP: Il mio è un tavolo che sta all’esterno (ma riparato sotto un portico) e che usiamo per i nostri pranzi e cene estivi all’aperto, per questi motivi deve essere ben protetto. Ho deciso di dare un’altra mano di finitura utilizzando la Resina Extra Opaca, vi mostrerò come si usa prestissimo nelle stories 😉 .

Questo è un prodotto moooolto interessante per 3 motivi: Il primo, è l’unica resina a base d’acqua che abbia mai visto, il secondo, è ultra resistente e riparerà benissimo il mio tavolo dalle intemperie, il terzo, essendo opaca manterrà il colore ruggine invariato. Se vi interessa vederla vi metto il link qui.

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Ecco qui il risultato finale, sono proprio soddisfatta! e sono contenta che sia piaciuto tanto anche a voi ♥️ Ora vi ho già chiesto consiglio su come dipingere le gambe… Quindi mi rimetterò presto al lavoro!

Avete domande o dubbi? Scrivetemi in direct e vi risponderò.

Ora leggo uno dei miei libri preferiti sul mio nuovo piano del tavolo super vintage 😊

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Le mete più insolite e originali – Stoccolma

Era da diverso tempo che desideravo visitare Stoccolma, una città ricca di particolari e luoghi da scoprire  perdendosi tra casette colorate, canali, negozietti nordici…

Tra i miei compagni di avventura, la mamma. A volte penso che una delle più grandi fortune è di avere persone che, come lei, condividono con me una grande passione, che riescano a vedere e ad apprezzare le cose con gli stessi miei occhi ma con sfumature diverse..

Prima di iniziare questo bellissimo viaggio avevo preparato una selezione dei posti da visitare, da quelli più turistici, alle chicche nascoste.. quando riesco a scovarle mi danno sempre grandi soddisfazioni! Internet è il posto ideale dove poter trarre ispirazione. Faccio tanta ricerca prima di partire così da riuscire a scovare i segreti dei posti un po’ fuori dal solito giro turistico.

Così ho scoperto che Stoccolma non è fatta solo di grandi monumenti, musei e canali. Stoccolma è anche una città decisamente green (per questo l’ho amata tanto). Passeggiando per le strade e i parchi capita infatti di imbattersi in serre-bistrot da fine del mondo: due fra tutte, Rosendals Garden e Gamla Orangeriet Bergianska.

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Rosendals Garden

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Gamla Orangeriet Bergianska

 

Queste serre sono il paradiso per gli amanti dei fiori, vi consiglio di passare per l’ora di pranzo, ci sono coloratissimi buffet preparati con la frutta e verdura coltivati da loro. Questo, per me, è un bellissimo modo per respirare la vera essenza di Stoccolma.

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Carl Eldhs Museum

Altra scoperta meravigliosa è stata l’originale atelier in legno che si trova a Bellevue Park, dove sono conservate la sculture di Carl Eldhs, uno tra i più grandi scultori svedesi. Qui, circondati da centinaia di sculture in gesso, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Il museo è davvero unico e accogliente, una vera chicca… ma c’è di più! all’uscita trovate un bar in stile “English Old School”, qui servono the e caffè accompagnati da buffet di torte squisite… Per un paio d’ore mi è sembrato davvero di trovarmi in un’altra epoca!

Vi consiglio di dedicare almeno mezza giornata a perdervi tra le stradine di Gamla Stan, la parte vecchia di Stoccolma. Qui troverete le famosissime case colorate, il museo dei premi Nobel (interessante e molto ben organizzato) e i negozi di souvenirs con i prodotti tipici Svedesi… come i Dala Horse 🐴

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Ho avuto la fortuna di trovare tre bellissime giornate di sole che hanno reso davvero piacevole visitare la città a piedi.. anche se i modi per muoversi a Stoccolma sono davvero molti. In bici, in assoluto il modo più bello e coinvolgente. Come sapete l’organizzazione delle piste ciclabili è sorprendente. Poi ci sono i tour in barca, che propongono vari tour tra i fiordi… Ma se dovesse andarvi “male” e trovare pioggia non disperate, la Metro serve bene tutta la zona e potrete visitare le stazioni che sono delle vere e proprie opere d’arte. Trovate qui alcune tra le più belle.

Altri due suggerimenti originali su “come muoversi a Stoccolma“, sentite qui: Il primo è il Tour sui tetti  dove potrete godervi la vista della città insieme ad una bella dose di sana adrenalina! il secondo è il “Ghost tour“, degli storyteller vi racconteranno leggende e fatti storici realmente accaduti che riguardano la parte vecchia della città, un modo curioso e affascinante (ok, forse anche un po’ creepy) di muoversi per le strade di Gamla Stan.

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Poi si, ci sono anche tutte le mete turistiche che vale davvero la pena visitare, come Il Museo Nobel, che vi accennavo prima. Il Municipio, con visita guidata, dove potrete ammirare la Sala Blu, qui viene servito il banchetto in occasione delle cerimonie del premio Nobel, la Sala Oro… quella del Principe…  Il museo Fotografiska, che è stata un’altra bella scoperta. In questo periodo sono esposti i lavori di Ellen Von Unwerth, sempre sfacciati e provocatori legati alle fotografie di moda e ai ritratti di personaggi femminili famosi.

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E questi siamo noi, a fine vacanza… dopo chilometri a piedi tra le strade di Stoccolma, con gli occhi pieni di bellezza e tanti bei ricordi nel cuore!

Non mi sono dimenticata.. trovate lo shopping tour qui!  🙃