Fiori e bon ton

Un pranzo in compagnia, una location da favola, la possibilità di imparare tante cose nuove su composizioni floreali e table setting… Il workshop a cui Matteo di Flower Art mi ha invitata a partecipare è stato un momento di rara bellezza. Le sue composizioni trasmettono emozioni, sono un’esplosione di colori, forme, profumi… le conoscete, vero?!

Vi ho raccontato (quasi) tutto nelle storie che ho messo in evidenza… ma ci tenevo a scrivervi, nel dettaglio, tutto quello che abbiamo fatto in quella giornata meravigliosa.

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L’insegnamento più prezioso che ho ricevuto da questo corso è certamente uno: essere creativi! Un centrotavola floreale non deve contenere per forza solo fiori, ci sono altri elementi della natura che possono essere inseriti, come ad esempio la frutta e la verdura.  Noi abbiamo utilizzato le fragole di bosco ancora acerbe, verdi e rosa pallide.. che nell’insieme erano un incanto 🍓

..E se non abbiamo il vaso giusto per realizzarlo? La soluzione è sempre la stessa, usare la fantasia. Matteo ci ha insegnato come rivestire un classico sottovaso in plastica con  dei gambi di sedano… o qualsiasi altra cosa troviamo in casa 🥦

Matteo

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Abbiamo poi parlato di mise en place e di galateo con Giorgia Fantin Borghi, Stylish Table Designer. Ci ha raccontato curiosissimi aneddoti storici riguardo l’apparecchiatura della tavola e ci ha spiegato come sono cambiate le abitudini culinarie negli anni…

Ho imparato alcune cose su come apparecchiare seguendo le regole del galateo.. sapevate che le sedute devono essere tutte equidistanti tra loro e occorre misurarle con un metro per essere sicuri che siano precise?

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Ma ora.. il dubbio più grande, la domanda che tutti, chi prima o chi poi, ci siamo posti nella vita: come si utilizzano le posate e come si ripongono nel piatto a fine pasto? Ecco qui, dubbio risolto:

Un’altra buona norma, secondo il galateo, è quella di lasciare un pensiero, un ricordo, un cadeaux ai nostri ospiti. Come questo quadernino dipinto a mano.

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Tra il workshop e la lezione di bon ton a tavola abbiamo ricevuto una lunch box, sempre a tema floreale, i fiori sono stati il fil rouge che hanno accompagnato tutte le nostre attività in questa giornata, dal centrotavola, al pranzo, al servizio di piatti…

Alcune di voi avranno già indovinato… ma sapete qual è la location che ci ha ospitati per questo magnifico evento? Il Fusillo Lab, a Milano. Uno spazio incantevole gestito da Michael, fotografo di professione e chef per passione. Si tratta proprio del suo studio fotografico, che si può trasformare in una preziosa cornice per eventi, che sono sempre in linea con la sua filosofia di slow living. L’atmosfera accogliente e la bellezza degli arredi vintage, rende il Fusillo Lab la location perfetta in cui rifugiarsi nel week end per una tazza di caffè (che vi consiglio di provare, Michael è un super esperto di caffè ed è davvero uno dei più buoni che abbia mai provato).

E allora, siete curiose di vedere come è venuta la nostra tavola?

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.. Cosa ne dite? Vi è piaciuta?

L’evento è stato organizzato da Gloria di Pigna Colada Lab , è un’agenzia di comunicazione e digital PR di Milano. Beh, ha fatto un vero capolavoro! è stata una bellissima giornata “slow”, trascorsa tra fiori… e sorrisi 👏🏻 GRAZIE!

Marrakech gourmet per interior addicted

Quando siete a Marrakech la scelta dei ristoranti dove concedervi una pausa è fondamentale. Sapete perché? Oltre a gustarvi la cucina tipica marocchina avrete l’occasione di visitare alcune delle più belle riad della città. Per questo, oltre a lasciarvi una GUIDA CON LE COSE Più BELLE DA VISITARE, vi voglio consigliare alcuni dei migliori ristoranti e bistrot dove abbiamo mangiato, buoni… e belli!

Sono certa che tutti voi, interior addicted che mi seguite, apprezzerete moltissimo!

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Nascosto dietro una pesante porta di legno e vecchie mura nella Medina di Marrakech, troverete un’oasi verde chiamata “Le Jardin”. Potrete sedervi nel cortile all’ombra dei banani in compagnia di tartarughe che camminano libere per la riad. Noi abbiamo mangiato un ottimo cous cous di verdure in terrazza, con i cappelli berberi che ci proteggevano dal sole.

Da “I Limoni” potrete cenare e concedervi un buon bicchiere di vino (che in Marocco non è così scontato) in una bellissima limonaia. La cucina è ottima, una delle migliori in assoluto che abbiamo provato nella Medina e la location è davvero suggestiva. Qui abbiamo assaggiato un mix di primi vegetariani e un cous cous di agnello con fichi caramellati e noci e che ho trovato davvero ottimo.

Consiglio una cena sulla terrazza del ristorante “Nomad“, è uno dei locali più amati della città, la sua terrazza offre uno dei panorami più belli durante le ore del tramonto… I paralume in rafia e i cappelli berberi completano l’atmosfera… Cosa mangiare? Abbiamo assaggiato delle ottime costolette di agnello e del pollo marinato… per finire una torta di carote… ILLEGALE! Da provare. 🥕

E ora, il mio preferito in assoluto. “La Famille“, è una chicca nascosta nelle vie della Medina. Non è solo un ottimo bistrot vegetariano ma ha anche un piccolo store di oggetti darredo in ottone davvero particolari. Abbiamo assaggiato delle creme alla melanzana e spinaci con noccioline deliziose. Pranzare in questo meraviglioso giardino è un’occasione per concedersi una pausa pranzo rilassante e salutare.

Ci siamo imbattuti ne “La salama” davvero per caso. Appena arrivati, volevamo provare il tipico tè verde alla menta e la pasticceria marocchina.. è così che abbiamo scoperto una delle location perfette per il Semenzaio, non potevamo capitare in un posto migliore! Guardate che soffitto 😍

Ultimo… ma non ultimo. Anzi, dovrei dire “ultimo… ma in realtà PRIMO”, è il Beldi Country Club, (vi ricordate le foto incredibili di questo posto? le potete rivedere qui). Al Beldi qualsiasi cosa è fantastica.. e il pranzo non è da meno. I tavoli si trovano nel giardino accanto alle piscine, all’ombra di una piccola tettoia nascosta dagli alberi. è un posto elegante ma molto informale, cibo ottimo. Da provare l’anatra con arancia e questo tortino ai lamponi illegale 😍

A proposito di… RISTORANTI: è necessario prenotare sempre, anche a pranzo. Fatevi aiutare dalla vostra riad o albergo perché spesso bisogna chiamare. I prezzi sono davvero bassi, circa 10-15 euro a testa. Il “Beldi Country Club” è il più caro che abbiamo provato.. spendendo circa 30 euro.

Con questo secondo articolo ho terminato i miei consigli per il vostro viaggio a Marrakech.. ora che siete informatissimi su tutto… dovete soltanto fare la valigia e partire! Aspetto di vedere le vostre foto ✈️

…e per qualsiasi domanda, scrivetemi!

Bea

Marrakech come non l’avete mai vista

Quello che mi resterà di Marrakech sono le serate calde sulle terrazze affacciate sulla Medina, i giardini fioriti, l’eleganza dei roseti, il blu intenso della lana tinta appesa ad asciugare in contrasto con il rosso delle case che si “infuocano” nelle ore del tramonto, il profumo del the alla menta e delle spezie, l’allegra confusione dei Souq e la semplicità raffinata degli arredi dei Riad…

Ho preparato una guida con tutti i nomi e gli indirizzi di quello che abbiamo visto a Marrakesh. Io sono innamorata di questa città e ce l’ho messa tutta per raccontarvi la sua bellezza, spero che questa guida vi sarà di ispirazione. E’ la seconda volta che la visito ma sicuramente ci sarà qualcosa che mi sono persa.. quindi, se avete suggerimenti per la mia  lista delle cose da vedere, sarò tutta orecchie!

A proposito di… RIAD: il Riad è la tipica casa marocchina su più piani con un cortile e una fontana nel centro. Se siete appassionati di interior, li adorerete. Il loro stile etnico, chic ma allo stesso tempo semplice e naturale vi farà impazzire. Vi consiglio di soggiornare in un Riad (sono come i nostri “bed&breakfast”), ce ne sono di stupendi e si trovano proprio nel centro della Medina, solitamente hanno terrazze da sogno e una piscina nel cortile interno dove potrete fare il tradizionale “hammam” (bagno turco con scrub). Dove vi consiglio di alloggiare? Al “Riad Jardin Secret”, ma non è l’unico incantevole..  ce ne sono davvero parecchi e per tutti i budget!

1° GIORNO: Se il mondo fosse un grande palcoscenico, Piazza Jemaa el Fna sarebbe il clou dello spettacolo: musica, colori, balli, incantatori di serpenti, spezie… è stata la nostra prima tappa ed è senz’altro la location che meglio rappresenta Marrakesh in tutta la sua vivacità e stravaganza. Da qui, se vi incamminate verso nord, vi perderete nei vicoli dei “souq”, i coloratissimi mercati di artigianato locale. Sono divisi per categoria… Ci sono i souq degli artigiani che lavorano rafia e foglie di banano, quelli dei tintori di lana (con le scenografiche matasse colorate appese ad asciugare), quelli delle profumatissime spezie, delle pelli, dei tappeti…. Qui troverete souvenir artigianali stupendi! I prezzi non sono esposti… trattare è d’obbligo!

A proposito di…. SOUQ: Scaricate una mappa di Marrakesh offline (io ho usato “maps. me”). Quando vi troverete in questi vicoli capirete il motivo di questo preziosissimo consiglio. Orientarsi è davvero impossibile! Secondo suggerimento, i venditori nei souq sono molto molto molto insistenti con i turisti. Se vi soffermerete a guardare qualcosa non vi lasceranno andare via senza aver trattato il prezzo (ricordate che solitamente il valore reale della merce che vendono equivale al 20% del prezzo iniziale che vi chiederanno) quindi, armatevi di pazienza! Vi svelo un segreto, vendono tutti le stesse cose quindi, prima di acquistare, confrontate i prezzi. Terzo consiglio, se non amate camminare tra la folla passate nei Souq al mattino o alla sera dopo il tramonto, i negozi rimangono aperti.

Nel pomeriggio abbiamo visitato due giardini stupendi che sono due tappe da non perdere: Il primo è “Le Jardin Secret”, una chicca nascosta tra le vie della Medina.

Il secondo è il famosissimo “Jardin Majorelle”, che si trova nella parte nuova della città. Nel 1960 Yves Saint Laurent, innamorato di questa villa con il suo meraviglioso giardino esotico, decise di acquistarla e restaurarla.  La bellezza del colore blu intenso della villa, in contrasto con il verde delle piante grasse, vi rimarrà nel cuore. Noi abbiamo dedicato moltissimo tempo a questa visita, ci siamo voluti perdere tra i sentieri d’acqua, la vasca delle carpe giganti, il museo di Yves Saint Laurent e la fontana con le rane..

2° GIORNO: Abbiamo visitato la parte storica di Marrakech, che si trova a sud della Medina. Probabilmente chi ha inventato il detto “non ci porteremo tutte le nostre ricchezze nella tomba” non aveva mai visto quelle dei Saaditi. Consiglio una visita all’incredibile “sala delle 12 colonne”, interamente realizzata in marmo bianco di Carrara con un soffitto in stucco a nido d’ape che vi lascerà senza parole. Palais El-Badi è invece una meravigliosa rovina a cielo aperto, vi potrete solo immaginare lo sfarzo di questo antico palazzo dove adesso, sulle torri più alte, nidificano le cicogne. Anche la Madrasa di Ben Joussef merita una visita ma attenzione, è chiusa per i prossimi due anni.

Nel pomeriggio abbiamo visitato Palais de la BahiaPalais Dar Si Said. Sono molto simili, entrambi affascinanti, sfarzosi e con dei cortili meravigliosi. 

Durante le ore del tramonto siamo entrati nei giardini della Mamounia, sono incredibili e soprattutto…sono aperti al pubblico, anche a chi non è ospite dell’hotel di super lusso. 

3°GIORNO: Escursione nel deserto con tappa a Ouarzazate e ad Air Ben Haddou. Ouarzazate si trova alle porte del deserto del Sahara ed è famosa per la sua Kasbah Taourirt (fortezza) perfettamente conservata. Perdetevi tra le sue viette rosse e fate anche una tappa agli Atlas studios, sono studi cinematografici in cui sono stati girati moltissimi film e serie famose. Passerete dalle piramidi ai templi giapponesi, dagli aerei per l’addestramento militare ad una barca di pirati… 

Un’esperienza che non volevamo assolutamente perderci era l’escursione nel deserto con i cammelli, camminare tra le dune al tramonto verso la Kasbah di Air Ben Haddou è qualcosa di magico.

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A proposito di… Ouarzazate: Dista 4 ore in macchina da Marrakech, la strada ha molte curve ed è dissestata a causa dei lavori in corso. Sconsiglio questa escursione a chi soffre l’auto. Per prenotare basterà contattare una delle moltissime agenzie che troverete in centro o chiedere direttamente al vostro hotel o Riad, c’è la possibilità di prendere un’auto privata o di andare in gruppo con il bus.

4°GIORNO: Relax nella natura. Una delle tante cose che amerete di Marrakesh è la contrapposizione tra luoghi vivaci e caotici e location estremamente rilassanti e silenziose. Abbiamo trascorso una giornata al Beldi Country Club, si trova a 15 minuti dal centro ed è raggiungibile con il taxi. E’ un agriturismo, hotel, ristorante, laboratorio di ceramiche, fiorista, negozio di design, serra, spazio per eventi.. insomma, il Beldi è moltissime cose insieme, tutte riuscite incredibilmente bene! 

Come avrete visto dalle storie sono impazzita per questo posto! Tanto che, a dire la verità, non è che mi sia rilassata un granchè perchè continuavo a girare per il giardino con la macchina fotografica. 😅 Ogni angolo era incantevole. Le serre che ospitavano gli eventi erano in trasformazione continua. Ogni mezz’ora passavo con gli occhi a cuoricino a vedere come le avevano modificate e gli allestitori, divertiti, mi lasciavano fare. (nella foto, il PRIMA e DOPO)

La parte dei giardini è altrettanto bella, c’è il roseto più grande e più curato che abbia mai visto (insieme a quello della Mamounia), gli ulivi, bouganville coloratissime che si specchiano nelle piscine all’aperto. Si, praticamente è il Paradiso! Con 35euro a testa si può trascorrere la giornata in questo posto da favola, vi daranno un romanticissimo gatzebo immerso nel verde e avrete diritto ad un pranzo squisito con tre portate.

A proposito di…SPOSTAMENTI: Noi ci siamo spostati esclusivamente a piedi. Abbiamo preso un taxi soltanto per andare al Beldi Country Club. Ricordatevi di chiedere il prezzo prima di salire. Indicativamente, per raggiungere il Beldi, chiedono 10-15 euro a tratta. Il trasporto dall’aereoporto lo avevamo concordato con il Riad prima di partire.

E così abbiamo terminato il nostro viaggio indimenticabile in questa città meravigliosa, ci siamo riempiti gli occhi di colori e di bellezza… è stato uno dei viaggi più belli di sempre! Però aspettate, non ho ancora finito! Primo, devo lasciarvi i nomi dei ristoranti e bistrot da prenotare subito al vostro arrivo (trovate QUI l’elenco delle location gourmet più buone e più belle della città).

Secondo, devo lasciarvi la lista degli shop da non perdere per nulla al mondo, a costo di comprarvi un’altra valigia (tanto costano poco):

MAX E JAN: Un vecchio Riad in rovina si è trasformato nel concept store più cool di tutta Marrakesh, negozi bellissimi e un bar con terrazza stupendo

Chabi Chic: Non bello, bellissimo. Compreresti di tutto! Ha molti punti vendita in giro per la Medina che troverete certamente anche se non li state cercando, (uno è sotto il ristorante Nomad e uno è al Beldi Country Club)

I SOUQ: in particolare quelli che lavorano la rafia

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33 MAJORELLE: è un elegante boutique che si trova proprio fuori dai giardini Majorelle

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I MERCATI: Li troverete quando farete le escursioni, sono sulla via che da Marrakesh vi porta al Deserto del Sahara. Vasi di terracotta berberi e i tipici tajin..

Fuori dalla città, a Nord, c’è un quartiere chiamato Sidi Ghanem, è il quartiere del design e dei negozi stupendi. Scomodo da raggiungere ma stupendo. Uno dei negozi da non perdere qui è LRNCE

A proposito di SICUREZZA: In molti mi avete chiesto se Marrakesh è una città “sicura”. Le condizioni di estrema povertà in cui vive la gente fanno si che gli abitanti vedano i turisti come delle miniere d’oro da cui attingere. Chi si offre per fornirvi indicazioni sulla strada o farvi da guida, lo farà in cambio di soldi, non siate ingenui. Prima di richiedere qualsiasi servizio chiedete il prezzo, purtroppo non c’è molta onestà. Detto questo, vi garantisco che le persone saranno cordiali e gentili con voi, io non mi sono mai sentita a disagio o in situazioni di difficoltà. Per quanto riguarda l’abbigliamento se ne vedono di tutti i colori, complice il caldo torrido, si passa dagli abiti corti delle turiste ai burqua neri integrali delle donne marocchine. Ognuno a Marrakesh è libero di fare ciò che vuole ma in rispetto di chi ci vive e della loro cultura io trovo sia saggio indossare delle belle gonne lunghe e ampie e di coprirsi sempre le spalle, anche solo con dei foulard leggeri.

Spero di avervi dato tanti spunti, consigli utili e avervi fatto innamorare di Marrakech. Per qualsiasi altra domanda, scrivetemi!

Se avete in programma un viaggio in questa città magica non potete perdervi l’articolo che ho scritto con l’elenco di tutti i bistrot più belli dove mangiare per le interior addicted. 😍

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Bea

 

“I fiori nella rete”- composizioni green per interni

Settimana scorsa vi ho mostrato nelle storie la mia nuova pianta con la sua forma originalissima a “corna d’alce”: il Platycerium, vi ricordate?

Vi voglio assolutamente raccontare del posto magico dal quale arriva, è una chicca che si trova in un luogo delizioso a Milano…

Nel “vicolo dei lavandai”, proprio dove c’è il vecchio lavatoio, c’è un concept store davvero originale. Si tratta di “I fiori nella rete”, qui non si trovano solo fiori e piante delle varietà più insolite ma anche  creazioni artigianali, oggetti provenienti dal passato e legati alla tradizione ma anche tanto design nordico e stationery da favola…

è un piccolo spazio ma qui si respira tanta creatività e passione! Silvia e Arianna, le proprietarie, sono sempre alla ricerca di idee e soluzioni nuove per arredare le nostre case. Dai prodotti al packaging, qui è tutto un incanto.. se avete in programma qualche regalo, questo è il posto giusto dove trovare qualche idea personalizzabile e originale!

Vi voglio spoilerare qualche prodotto che troverete e che vi farà impazzire.. I meravigliosi Kokedama (i “vasetti sferici” altamente instagrammabili in muschio che ricoprono le radici delle piante secondo un’antica tecnica giapponese), il Marimo (la simpatica alga-palla tanto amata dal mondo del web), le Pilee (in vasetti a forma di piccoli busti di donna che sono incantevoli), i terrari (piccoli giardini in miniatura che possono essere configurati in mille modi diversi)… e poi trovate anche il PALTONE!!! 

..Si, avete letto bene! Sapete di cosa si tratta? Era il nome del sapone “low cost” utilizzato anticamente dalle lavandaie proprio in questa piccola via di Milano. è una miscela di cenere bianca e olio, totalmente naturale e profumatissima, che può essere utilizzata anche come sapone per il corpo… Ovviamente racchiuso in un packaging stupendo e dal gusto retrò.

Ma torniamo al mio Platycerium, è stato amore a prima vista (e tra l’altro è arrivato qualche giorno prima della mia laurea 😊.. un bellissimo regalo!).

Voi ne avete già sentito parlare? La forma delle sue fronde ricorda proprio quella delle “corna d’alce”, per questo molti di voi lo conosceranno con questo nome. Silvia e Arianna hanno avuto una bellissima idea; avvolgere le radici nella juta e “incorniciare” questa pianta meravigliosa con delle tavolette in legno da appendere in casa.

Cosa ne dite? vi piace? Io la trovo fantastica!! è consigliata anche per i peggio pollici neri 😊 non richiede molto tempo o cure specifiche, soltanto qualche nebulizzata una volta la settimana sulle foglie e qualche immersione nell’acqua per tenere la juta sempre ben umida.

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Insomma, se amate il verde, l’artigianato, la tradizione con i suoi oggetti vintage ma anche il design nordico, vi consiglio una visita in questo concept store stupendo, sono certa che lo amerete tanto quanto l’ho amato io dal primo momento in cui l’ho seguito su instagram! Se invece vi siete innamorati anche voi del Platycerium.. ora sapete dove trovarlo!! 😍

I FIORI NELLA RETE – Vicolo dei lavandai 6, Milano – tel. 02 8707126

Orticolario 2018 – “Si Salvia chi può”

Mancava giusto il Bianconiglio ad aprire il cancello di Villa Erba! Orticolario, anche quest’anno, si conferma l’evento autunnale per eccellenza dedicato alla scoperta e la cura del bello.

Le installazioni hanno trasportato i visitatori in una favola. Incredibile “La topitta” di Green Passion, il rifugio nel bosco perfetto. Una casetta magica avvolta da una nube di mistero.. resa ancor più affascinante dall’elfo suonatore di arpa che ha allietato i visitatori con una performance dal vivo. Altra installazione fiabesca che mi ha portata nel mondo del gioco, dei bambini e delle favole è stata “Sogno di una notte di inizio autunno” di Studio Verde e Paesaggio, un labirinto nascosto con quattro accessi coloratissimi, strambi e curiosi, la musica ipnotica di Alice nel Paese delle Meraviglie e l’eccentrica tavola da the del Cappellaio Matto.

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Il titolo di questa decima edizione è “Si Salvia chi può”, il tema è il “Gioco”, un concetto complesso che racchiude fantasia, immaginazione, ironia, mistero, infanzia e stupore. La pianta protagonista è la Salvia, con le sue 1.000 specie diverse provenienti da tutto il mondo.

 

Per celebrare la decima edizione di Orticolario è stato invitato un’ospite davvero speciale: Roy Lancaster, celebre botanico inglese, viaggiatore instancabile alla ricerca di nuove specie di piante e vincitore del premio “Per un giardinaggio evoluto 2018“. Ho avuto il piacere di partecipare al press day e alla conferenza stampa con lui, che ha colto l’occasione per ribadire l’importanza di educare i giovani alla cura della bellezza, in particolare in una zona affascinante come la nostra, il Lago di Como, incorniciato da montagne e boschi selvaggi, una fortuna alla quale noi forse siamo abituati ma che andrebbe custodita e protetta gelosamente.

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Vediamo quali piante e varietà hanno proposto i vivaisti e gli esperti botanici per l’edizione 2018: un ever green (..in tutti i sensi 😅) sono le succulente, non mancano mai, in ogni edizione tornano e sono sempre più amate, forse perchè le più resistenti e semplici da curare, forse per le loro forme e colorazioni particolarissime e uniche, comunque sia sono sempre tra le più gradite dal pubblico..

Vi ricordate del mio viaggio a Stoccolma e del mio innamoramento per la Begonia Maculata che non avevo potuto trasportare in aereo? (potete leggerlo qui). Per fortuna c’è Orticolario e per fortuna ci sono i ragazzi di Flob .. ho finalmente trovato la pianta dei miei sogni! (se ne volete una anche voi contattateli! hanno un servizio di spedizione super e dei vasi in cemento disegnati da loro che sono una favola).

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Tra i fiori meravigliosi che ho visto merita un posto l’Echinacea Alba, amo la forma strana del loro pistillo e la loro incredibile somiglianza alle Margherite.

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Una pianta davvero graziosa che non conoscevo è la Muhlenbergia capillaris. Si tratta di una simpatica fioritura a forma di nuvola di color violaceo. Stupenda! ..è già pronta per essere interrata nel mio giardino. Adoro il suo aspetto un po’ selvaggio.

Un’altra bellissima scoperta sono stati i fiori di Off. Olga, la proprietaria del vivaio, mi ha raccontato la filosofia “Slow Flower” che si cela dietro ogni suo lavoro e sono rimasta affascinata. Bouquet floreali realizzati soltanto con i fiori di stagione cresciuti nel suo vivaio e nel rispetto della natura. Mi ha mostrato anche come creare delle composizioni senza utilizzare la classica spugna da fioristi (altamente inquinante) ma ingegnandosi con soluzioni più sostenibili e ugualmente efficaci. Conoscete il suo vivaio a Longone al Segrino? io nelle prossime settimane andrò certamente a farle una visita.

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Non solo fiori e installazioni green hanno reso speciale questo evento, i prodotti per il giardinaggio e gli accessori vintage hanno contribuito a rendere i giardini delle zone di relax piacevoli e accoglienti. Come ogni anno lo stand di All’origine si è confermato uno dei più belli, con accessori d’antiquariato così affascinanti e ricchi di storia.. ma c’è una lunga lista di vintage-stand fantastici, eccone alcuni:

Spero di essere riuscita a portarvi un po’ della magia di Orticolario 2018 qui nel blog… Ma comunque avete tempo fino a domani per una visita!

Buon autunno a tutti! 🍂

Bea

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L’autunno a Orticolario

Aspetto sempre con impazienza l’appuntamento con Orticolario. Il magnifico giardino di Villa Erba, i fiori freschi, i profumi dell’autunno, i riflessi del lago, i sorrisi e le passeggiate tra la natura rendono questo evento unico e affascinante.
Mi piace l’idea di portare un po’ della sua magia qui nel blog e inaugurare la stagione autunnale, così ho deciso di scrivere un articolo per raccontare, a chi non ha potuto partecipare, le bellezze di questa edizione.
Ogni anno Orticolario propone un tema.. e un fiore.
Quest’anno il tema era “la luna e la terra” ed è stato scelto come fiore l’elegante e colorata Fuchsia, spesso paragonata ad una ballerina per la sua grazia e per i petali a forma di tutù.
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Illustrazioni di Silvia Molinari
Non solo fiori ma anche prodotti per il giardinaggio e accessori vintage, che rendono il giardino una location accogliente dove ricevere gli ospiti. Stoffe, candele, vecchi barattoli… questo è il suggestivo stand di “All’origine”, che ogni anno stupisce con le sue installazioni sempre molto curate e scenografiche.
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Sono state molte le ispirazioni per quanto riguarda il table setting. “Res Naturae” ha optato per una tavola raw realizzata con materiali semplici: vasetti da giardinaggio, posate vintage, piccoli barattoli in vetro e fiori di campo, l’insieme era di una raffinatezza unica.. guardate che sedie!
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La seconda tavola che ho trovato davvero molto carina (e di ispirazione per le prossime cene) è quella di “Officinando”, che ha realizzato un runner di fiori lungo la tavola. Anche qui barattoli e contenitori di vetro di ogni tipo, che con le candele e l’acqua garantiscono sempre un ottimo risultato.
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Terza e ultima tavola quella realizzata da Samantha Robinson, una ceramista che vive in Australia, guardate i colori! Io mi sono innamorata di questo abbinamento tra heart wood (nominato colore dell’anno 2018) e rosa antico. Lo trovo incantevole, molto chic e romantico.
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Come creare le composizioni perfette per queste tavole? ci pensa “Anna Flower Designer” con i suoi originalissimi bouquet. Utilizza un accostamento di colori e di fiori “inusuali” che a me piace moltissimo e poi non lo so, ci mette quel qualcosa in più che non vi so spiegare cosa sia, vi consiglio solo di tenerla d’occhio sui social, è un vero talento! (@annaflowerdesigner)
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L’installazione vincitrice di Orticolario è stata “Ciclicità lunare” di Garden Lignano, ma quella che più mi ha emozionata e che, secondo il mio parere, ha saputo cogliere e rielaborare il tema lunare in un modo affascinante creando una scultura sospesa semplice ma di grandissimo effetto stata “Dentro alla luna” di Laura Consoni e Daniela Piazza.
Geniale la scelta di utilizzare la Lunaria, conosciuta anche come “gli occhiali del papa”, una tipologia di foglie molto comune che però ha una particolarità, la trasparenza. Se illuminate dalla giusta angolazione, le foglie, diventano traslucide e ricreano perfettamente la luminosità soffice e debole della luna.
A rendere ancor più magico questo spazio sono stati i musicisti e gli attori, che lo hanno animato con le loro performance e letture dedicate alla luna.
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E per finire.. anche in questo post voglio condividere con le design addicted una bellissima scoperta. Uno stand nordico (ma moolto più nordico di quello che state pensando), quello di “Il Etait une fois”.
Moltissimi i mobili e gli accessori vintage, vecchi assi di legno utilizzati come mensole, pigne, candelabri e pellame per arredare la tavola e la casa.. il tutto in uno stand incantevole che non ho potuto fotografare come avrei voluto per il gran flusso di persone, comunque potete trovare tutto sul loro sito web.
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Tra l’altro quest anno per la prima volta ho raggiunto Villa Erba con il battello, da Como. Attraccare sul piccolo molo della villa ha la sua magia, sotto il pallido sole autunnale tra i riflessi del lago..molto poetico.
..sarebbe stato ancor più poetico se non fossi stata l’unica ingenua a non accorgermi della presenza della giornalista del TG5, e così, non essendo riuscita a dileguarmi prima del suo arrivo, sono apparsa in tv..un’emozione anche questa, più o meno..

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Le installazioni sono state davvero belle e molto apprezzate, da tutti. Ma proprio tutti! Come quella qui sotto di Alexandre Thomas🙂
Spero di avervi emozionate e di avervi fatto rivivere un po’ quello che è stato il week end a Orticolario.
L’autunno è il mese delle mie fiere preferite.. state connesse perché tra pochi giorni vi farò conoscere un altro evento, di un genere un po’ diverso, ma che vi farà ugualmente impazzire!
Bea
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