“I fiori nella rete”- composizioni green per interni

Settimana scorsa vi ho mostrato nelle storie la mia nuova pianta con la sua forma originalissima a “corna d’alce”: il Platycerium, vi ricordate?

Vi voglio assolutamente raccontare del posto magico dal quale arriva, è una chicca che si trova in un luogo delizioso a Milano…

Nel “vicolo dei lavandai”, proprio dove c’è il vecchio lavatoio, c’è un concept store davvero originale. Si tratta di “I fiori nella rete”, qui non si trovano solo fiori e piante delle varietà più insolite ma anche  creazioni artigianali, oggetti provenienti dal passato e legati alla tradizione ma anche tanto design nordico e stationery da favola…

è un piccolo spazio ma qui si respira tanta creatività e passione! Silvia e Arianna, le proprietarie, sono sempre alla ricerca di idee e soluzioni nuove per arredare le nostre case. Dai prodotti al packaging, qui è tutto un incanto.. se avete in programma qualche regalo, questo è il posto giusto dove trovare qualche idea personalizzabile e originale!

Vi voglio spoilerare qualche prodotto che troverete e che vi farà impazzire.. I meravigliosi Kokedama (i “vasetti sferici” altamente instagrammabili in muschio che ricoprono le radici delle piante secondo un’antica tecnica giapponese), il Marimo (la simpatica alga-palla tanto amata dal mondo del web), le Pilee (in vasetti a forma di piccoli busti di donna che sono incantevoli), i terrari (piccoli giardini in miniatura che possono essere configurati in mille modi diversi)… e poi trovate anche il PALTONE!!! 

..Si, avete letto bene! Sapete di cosa si tratta? Era il nome del sapone “low cost” utilizzato anticamente dalle lavandaie proprio in questa piccola via di Milano. è una miscela di cenere bianca e olio, totalmente naturale e profumatissima, che può essere utilizzata anche come sapone per il corpo… Ovviamente racchiuso in un packaging stupendo e dal gusto retrò.

Ma torniamo al mio Platycerium, è stato amore a prima vista (e tra l’altro è arrivato qualche giorno prima della mia laurea 😊.. un bellissimo regalo!).

Voi ne avete già sentito parlare? La forma delle sue fronde ricorda proprio quella delle “corna d’alce”, per questo molti di voi lo conosceranno con questo nome. Silvia e Arianna hanno avuto una bellissima idea; avvolgere le radici nella juta e “incorniciare” questa pianta meravigliosa con delle tavolette in legno da appendere in casa.

Cosa ne dite? vi piace? Io la trovo fantastica!! è consigliata anche per i peggio pollici neri 😊 non richiede molto tempo o cure specifiche, soltanto qualche nebulizzata una volta la settimana sulle foglie e qualche immersione nell’acqua per tenere la juta sempre ben umida.

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Insomma, se amate il verde, l’artigianato, la tradizione con i suoi oggetti vintage ma anche il design nordico, vi consiglio una visita in questo concept store stupendo, sono certa che lo amerete tanto quanto l’ho amato io dal primo momento in cui l’ho seguito su instagram! Se invece vi siete innamorati anche voi del Platycerium.. ora sapete dove trovarlo!! 😍

I FIORI NELLA RETE – Vicolo dei lavandai 6, Milano – tel. 02 8707126

Come dipingere un vecchio mobile?

Come ho restaurato e ridipinto il mio mobile? Ve lo racconto step by step lasciandovi qualche consiglio e alcune accortezze da adottare per ottenere un buon lavoro.

Chi mi ha seguita nelle storie sa già di che mobile sto parlando… Siete curiosi di vedere come è venuto? Ecco qui un PRIMA e DOPO !

Quali erano i problemi del mobile PRIMA? La vernice “trasparente” che avevo usato come fissante si era ingiallita con il tempo (e con la luce) trasformando il mio bel mobile in legno grezzo in un arancioncino spento.. sapete che con l’arancione non ho un grande feeling. Secondo, una delle ante si era crepata nel mezzo rompendo anche le applicazioni in decoupage.

Quindi, cosa ho deciso di fare? Togliere gli inserti botanici (che ormai erano diventati anche un pò “andeghè” 😅), stuccare la crepa e riverniciare il mobile.

MATERIALI UTILIZZATI: Vernice chalky “Hamptons blue”, vernice trasparente opaca, Primer universale, un rullo piccolo e un pennello per i dettagli (tutti i materiali sono Fleur Paint

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Ecco l’ elenco step by step dei vari passaggi per restaurare e ridipingere il mobile:

1.LISCIARE LA SUPERFICIE: Se come me avete abusato della tecnica del decupage e siete arrivate al punto di incollare ai mobili inserti in carta sappiate che non potrete “coprirla” con una nuova pittura ma bisognerà rimuoverla andando ad eliminare il suo spessore perchè, anche se sottilissimo, si vedrebbe. Quindi, carta vetrata alla mano e via tutti gli inserti fino a quando non otterrete una superficie liscia. (Io, una volta carteggiata la superficie, ho provveduto a stuccare la crepa che vedete in foto)

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2.PULIRE e SMONTARE: Prima di pitturare è necessario pulire e aspirare l’interno del mobile per evitare che la polvere si vada a mescolare con la pittura quando passate con il pennello. Questo passaggio è molto importante soprattuto se lavorate con mobili vecchi e di recupero, vi consiglio di dedicare 10 minuti in più alla pulizia iniziale. Se possibile, inoltre, vi consiglio di smontare sempre le ante perchè si lavora decisamente meglio… e la vostra schiena vi ringrazierà!😉

3.PREPARAZIONE DELLA BASE: Se il vostro mobile è in legno grezzo non avrete problemi ad applicare direttamente la pittura. Se invece, come nel mio caso, il legno è stato trattato con cere e vernici o se la superficie che volete colorare è in metallo, plastica o qualsiasi altro materiale liscio, prima di pitturare dovrete utilizzare il primer universale. Vi spiego il perché. Il primer è un aggrappante che vi consentirà di crearvi un fondo su cui andare a lavorare perché permetterà al colore di  aggrapparsi” al materiale anche se la superficie è liscissima. Ricordarsi di lasciar agire il primer 24ore.(Nel mio caso, avendo un mobile in legno, avrei potuto dare una passata con la carta di vetro per togliere la vernice trasparente ma utilizzare il primer universale è una soluzione decisamente più veloce per le grandi superfici).

4.SCELTA DEL COLORE: Avete già deciso il colore? Dedicare del tempo alla scelta è molto importante, se volete qualche consiglio su come trovare la tonalità giusta per il vostro spazio leggete QUI! Io ho scelto di colorare il mio mobile con la pittura chalky “Hamptons blue” di Fleur

5.VERNICIARE: Ora che è tutto pronto, potete iniziare a dipingere il vostro mobile con il pennello o con il rullo a seconda della sua superficie. Io ho utilizzato un piccolo rullo aiutandomi con il pennello per i dettagli.

(In foto vedete i 3 passaggi: Il mobile PRIMA, il mobile DURANTE con il primer universale applicato, che è color bianco e il DOPO verniciato di grigio)

6.FISSARE: Sta a voi decidere se fissare il tutto con una vernice trasparente opaca. La scelta dipende dall’utilizzo che si andrà a fare di questo oggetto. Se è molto utilizzato è meglio proteggerlo con una bella mano di fissante così non ci penserete più. (Vi assicuro che la vernice trasparente opaca di Fleur è davvero trasparente!! Non rischierete l’effetto ingiallimento 😊). Il mio è un mobile che si trova all’ingresso della cucina e funge da piano d’appoggio svuota tasche: chiavi, occhiali, agenda.. qualsiasi cosa io abbia in mano quando entro in casa la lascio li, per questo motivo ho deciso di dare una mano di fissante soltanto al piano sopra.

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Intanto ne approfitto per farvi vedere anche cosa c’è all’interno del mio mobile, si trova in cucina ma in realtà è un contenitore ad alto tasso creativo!! vi piace? ☺️

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Spero che i miei consigli vi saranno utili! Taggatemi nei vostri lavori e… stay tuned perchè tra qualche settimana torno sul blog con un nuovo PRIMA e DOPO super nordico!!

Bea

GIOCHIAMO CON LA LUCE

Illuminazione e nuove tecnologie si incontrano nel sistema VARIO. Un progetto sviluppato da Gruppo Raina, un realtà industriale consolidata nel settore dell’illuminazione. La conoscete? è un’azienda 100% Made in Italy e tra i suoi progetti più importanti c’è l’impianto di illuminazione interno della Torre Hadid a Citylife, Milano.

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Arrondo – Linea “Lookup”

Perchè ho deciso di parlarvi di VARIO? Innanzitutto vi spiego di cosa si tratta, è una nuova tecnologia sulla quale sono stati sviluppati due sistemi differenti di controllo della luce: “Vario Lumen”, che permette di regolarne l’intensità e “Vario Kelvin” che regola la temperatura di colore (luce “calda” o luce “fredda”). La particolarità di questi sistemi è che non hanno bisogno di app o software per funzionare, sono tutti regolati da pulsanti e interruttori manuali. Questo rende la possibilità di personalizzazione della luce “un gioco”. Chiunque è in grado di scegliere la luce adatta per una particolare occasione o momento della giornata, con un semplice gesto. Pensate ad una luce calda in inverno, quando siamo davanti al camino con una bella tazza di cioccolata.. o un’illuminazione soffusa quando vogliamo rilassarci leggendo un libro prima di addormentarci..

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Silence – Linea “Lookup”

La prima cosa che mi sono chiesta quando ho partecipato alla conferenza stampa è stata “ma queste lampade saranno anche collegate ad un’app?” la risposta è NO. La particolarità di questi sistemi è proprio questa. Non hanno bisogno di app o software per funzionare…E sapete una cosa? Io la trovo un’idea geniale. Ecco perchè ho deciso di parlarvi di questo progetto! 😊

Mi spiego meglio..Vi siete mai chiesti come evolverà la tecnologia in futuro? Gli scenari futuri possibili più accreditati sono due: Il primo è un futuro basato su terminali e quindi screen, pixel ecc… è un mercato in continua crescita ma con alcuni grandi limiti. Innanzitutto non propone qualcosa di nuovo, si parla sempre di screen, ai quali vengono semplicemente aggiunte nuove caratteristiche (schermi giganti, schermi super sottili, schermi touch, schermi 3D, schermi curvi…). Secondo, molto più importante, è la sua interazione con l’uomo. Gli screen sono freddi e passivi, non riescono a creare “un’esperienza”, un legame o engagement con chi li utilizza.

Il secondo scenario possibile, invece, è un futuro governato da oggetti intelligenti, ovvero oggetti di uso quotidiano che diventano smart grazie alla tecnologia. Questi oggetti (ad esempio le lampade) permetteranno all’uomo di interfacciarsi direttamente con loro, senza screen, rendendo l’esperienza molto più immersiva. Io credo che questo secondo scenario sia il più probabile e anche il più interessante per progettisti e designer, per questo trovo il progetto VARIO assolutamente innovativo.

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Oggi però non vi voglio parlare solo di tecnologia. Il gruppo Raina, oltre a distinguersi nel campo della ricerca si distingue anche per essere all’avanguardia esteticamente. La tecnologia VARIO, infatti, può essere applicata all’intera linea di prodotti “Lookup”, che sono lampade di design progettate per interni domestici e uffici.

Curiosi di vederle? Le trovate sul loro sito. Queste in foto sono due tra le mie preferite che ho visto ieri in showroom, i modelli “Silence” e “Tink”. Le trovo perfette per una casa moderna e dalla forte personalità.

Se vi ho incuriosite e se volete conoscere anche voi la realtà del Gruppo Raina e vedere dal vivo i loro prodotti ho ottime notizie! Potrete visitare lo showroom “AbitareIn” (quello che avete intravisto nelle mie stories su Instagram) in occasione del FUORISALONE 2019, si trova in Viale Umbria 32 (da lunedì a venerdì 9.30 – 19.00).

(Foto in copertina di Moreno Maggi – Render di Gruppo Raina)

Hiro e il design “indipendente”

Cosa vi viene in mente quando leggete la parola “artigianale”? Io penso ad una bottega d’altri tempi, colma di attrezzi del mestiere disposti in ogni angolo e mani esperte che lavorano a pezzi unici e irripetibili… 

Ormai, lo sappiamo, questo modo di lavorare è stato quasi interamente sostituito dalle produzioni in serie e dai processi completamente automatizzati.. per fortuna, però, esistono delle realtà di “artigiani del terzo millennio” che nascono con l’obiettivo di realizzare a mano quante più parti possibili, preferendo una piccola quantità di prodotti numerati alle produzioni in serie. 

Così è nato il “design artigianale”. Un designer indipendente costruisce il suo progetto facendosi aiutare da un artigiano.  

Il risultato? L’oggetto di design sarà sviluppato in una piccola serie, costruito in parte con la precisione dei mezzi meccanizzati e in parte con l’esperienza e la passione dell’artigiano. 

Possedere un pezzo di design artigianale è come possedere qualcosa di prezioso, è un oggetto che porta la firma di un progettista che ha creduto e ha amato la sua idea fino a costruirla e distribuirla “liberamente”, svincolandosi dai limiti imposti dai processi industriali. I progettisti “liberi” sono in grado di farci entrare nel loro mondo: la semplicità e il rigore di un architetto giapponese, le forme armoniose di un designer scandinavo e quelle più colorate e legate alla tradizione di un progettista sudamericano… ognuno è libero di esprimere il proprio concetto di design, unico e irripetibile.

…Questo è “LOOP”, il mio nuovo portacandele prodotto da un designer, appunto, artigianale: Kenyon Yeh, supportato da Hiro.

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Beh, ora che vi ho parlato di design artigianale e produzioni indipendenti non posso non parlarvi di Hiro.

Chi è Hiro? non è soltanto l’ecommerce dove potete trovare “LOOP” (insieme a tanti altri pezzi di design artigianale meravigliosi), bensì una fabbrica di designer indipendenti.

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Si tratta di una nuovissima piattaforma online italiana nata nel 2018, con l’obiettivo di offrire a giovani progettisti una via alternativa a quella della produzione industriale, lasciando loro la completa libertà creativa. In pratica è un incubatore di designer che sono alla ricerca di competenze e laboratori in parte artigianali e in parte meccanizzati per realizzare le loro idee. Il metallo, in particolare l’alluminio, è il materiale che fa da linea guida tra tutti i loro progetti. Alcuni esempi sono l’appendiabiti “WOMP” di Paolo Cappello, le mensole curve e liquide “WAVE” e lo sgabello contenitore “MIRAGE” di Mikiya Kobayashi…

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Insomma, Hiro è il paradiso per i progettisti più creativi che hanno la possibilità di produrre tutto ciò che hanno in mente senza dover attenersi ai canoni della produzione in serie… Non si tratta quindi solo di un laboratorio ma di un progetto di ricerca costante di talenti. Se questa idea vi interessa e avete un progetto “nel cassetto” è ora di tirarlo fuori!! trovate il regolamento e tutto ciò che è necessario per realizzare il vostro progetto qui!

..Se invece volete scoprire tutte le loro proposte di arredamento artigianale trovate tutti i loro prodotti sul sito 😊

 

Una cartiera trasformata in cucina: idee creative e spunti

Cos’hanno in comune un laboratorio di cucina e una vecchia cartiera? ce lo spiega Federica, chef-filosofa di Como, che ha voluto dare al suo meraviglioso laboratorio l’impronta di una cucina di casa, calda e accogliente, adottando però soluzioni personalizzate, funzionali.. e stravaganti.

Attenzione: l’ articolo contiene mille idee super creative da cui prendere spunto ! 😉

Entrata sala da pranzo
Federica, proprietaria e cuoca di “IncominciaperC”

Incomincia per C è un laboratorio diviso in cucina, sala da pranzo e sala eventi. La necessità di Federica era quella di rendere questi ambienti tutti comunicanti tra loro, proprio per favorire l’idea di social cooking, e quindi, preparare da mangiare stando tutti insieme, collaborando.

La cucina, per questioni igieniche, doveva essere separata dal resto degli spazi.. e guardate cosa si è inventata! Una parete divisoria in ferro e vetro che delimita lo spazio ma allo stesso tempo, grazie alla sua trasparenza, permette di avere una continuità visiva tra sala da pranzo e cucina. Oltre alla divisione data da questa parete, c’è anche lo stacco del pavimento che da parquet si trasforma in piastrelle (stile vecchie cementine).

La soluzione della parete divisoria è stata utilizzata anche per interrompere la profondità della sala eventi che, essendo un capannone, era davvero estesa. In questo modo ha ottenuto un ingresso certamente più di impatto (la parete, senza vetro, si trasforma in una libreria porta-oggetti altamente decorabile) e ha reso la sala più “dinamica”. 

Gli elementi d’arredo che caratterizzano questo spazio sono senza dubbio i mobili vintage, dalle sedie di forme e colore diversi, ai tavoli, al mobile industriale con il piano effetto ruggine… Il segreto per ottenere uno spazio così “vissuto” è quello di fare spesso visita a rigattieri, fino a che non si trova il mobile perfetto. Altrimenti ci sono rivenditori di prodotti vintage già recuperati e pronti per essere utilizzati, come ad esempio All’origine. (Le sedie che vedete in foto arrivano proprio da li!)

Ho bevuto un caffè con Federica, che mi ha raccontato qualcosa in più sul suo spazio eventi e sull’organizzazione della sua cucina, trovate l’intervista qui sotto 👇

Una cartiera..trasformata in una cucina, che mix curioso! raccontaci la storia!

Due anni fa vidi questa cartiera, era ormai un vecchio rudere… mi innamorai della sua luce e dell’energia positiva che emanava. Scoprì in seguito che apparteneva ai nonni di una mia carissima amica, diventata appunto, grafica. Per omaggiare questo luogo decisi che avrei mantenuto il suo nome: “La carteria”. “Incomicia per C” è il nome della mia attività, un nome volutamente misterioso, proprio come quando ho avviato questo progetto, in punta di piedi, quasi in segreto… C sta per “cucina”, “catering”… e “cartiera”. Ormai sono passati 14 anni da quando ho iniziato e il mio sogno si è trasformato in un’attività che mi regala immense soddisfazioni e che mi permette di partecipare a numerosi eventi, progetti interessanti e creativamente stimolanti.

Come sono suddivisi gli spazi nel tuo laboratorio?

Il polmone della cartiera è senza dubbio la cucina e la sua caratteristica principale è che mi rispecchia in pieno. Per metà è professionale; il forno, l’abbattitore e l’isola centrale di “Alpes Inox” sono elementi propri di una cucina industriale. Allo stesso tempo, però, è anche la cucina di casa e quindi c’è spazio per gli elettrodomestici in stile vintage che tanto mi piacciono, come l’impastatrice di “Kitchen Aid, che è in assoluto il mio elettrodomestico del cuore.. sai, la pasta è alla base di ogni mia ricetta.

Il tuo segreto per trasformare il laboratorio in uno spazio accogliente?

Per creare uno spazio accogliente bisogna seguire il proprio gusto e istinto. Io cerco elementi e arredi che mi piacciono. Alcuni sono mobili di famiglia, altri elementi vintage di recupero, poi ci sono oggetti di artigianato, regali… A prima vista potrebbe sembrare “una cozzaglia” di cose ma in realtà, ciò che tiene insieme questi oggetti, è il mio gusto personale. Mi piace l’idea di accogliere i visitatori facendoli entrare nel mio mondo

Hai un “ingrediente speciale” anche per la mise en place?

Il mio ingrediente principale è “trasgredire le regole classiche”! Stupire con dei dettagli inaspettati, eccessivi e super colorati. Ciò che assolutamente non può mancare nelle mie mise en place, sono le tovaglie vivaci decorate a mano della mia amica Lisa Corti, artista tessile.

Decorazioni Natale fai-da-te

Quest’anno non mi sono (come al solito) fatta prendere alla sprovvista dal Natale e ho sfornato tutorial e progetti DIY che tanto vi piacciono come se non ci fosse un domani. Li ho sparsi qua e là, un pò qui sul blog, un pò nella mia pagina sul sito di Casa Facile (link qui), un pò sulle pagine social… Quindi, facciamo ordine! Ecco un elenco degli addobbi fai-da-te Natale 2018 secondo il Semenzaio, con tante idee e progetti facili facili che non potete assolutamente perdervi!

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Le sfere green, un’idea non per forza natalizia che può essere utilizzata per decorare le vostre case durante tutto l’inverno. Ci vogliono solo rametti di conifere, pino, eucalipto, mirto… e qualsiasi bacca o foglia interessante che trovate nei boschi in questa stagione. Mentre le sfere in plastica le potete trovare online o anche da Tiger.

Biglietti ago e filo DIY

I biglietti d’auguri, non c’è occasione più bella di scrivere a mano un pensiero per i nostri cari a Natale. Ecco un’idea per decorare i biglietti velocemente e dare quel tocco di creatività anche ai vostri auguri, con ago e filo. Realizzarli è semplicissimo, se volete vedere il tutorial in 4 passaggi lo trovate qui.

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Avete visto il Calendario dell’Avventoorigami? Questo progetto mi è piaciuto moltissimo e sono proprio soddisfatta del risultato finale, qualcuna lo ha realizzato seguendo il mio tutorial ed è stata bravissima! Penso proprio utilizzerò questi addobbi per altri progetti in futuro… si prestano benissimo anche come scatoline, vedremo….

E poi ci sono i regali da incartare, i chiudipacco e i biscotti natalizi… Tutte cose che non possono mancare per Natale! E’ la cura e l’amore che mettiamo in ogni dettaglio a rendere questi momenti speciali…

Per il 2018 è tutto dal Semenzaio, vi auguro buone feste e un buon inizio anno! ❤️

Utilizzare il colore per rinnovare gli spazi

La scorsa settimana ho partecipato ad una giornata di formazione per noi blogger che ci occupiamo di interni. In compagnia di Antonella @blogacavolo, Valentina @iltettodellenuvole ed Elena @ritaglicreativi sono stata ospite di Fleur, un’azienda di vernici bresciana che se ancora non conoscete, vi invito a scoprire qui. 

I loro prodotti sono di altissima qualità, grazie alle loro numerosissime caratteristiche si prestano sia a progetti di arredamento sia a lavori artistici e in generale alle belle arti, è incredibile la quantità di tecniche che si possono sperimentare, pouring, shabby, cracklè… Avete visto i video della nostra giornata trascorsa in mezzo ai colori? Li trovate nelle mie storie in evidenza.

 

Se state pensando di rinnovare un angolo della casa utilizzando il colore ecco qualche prezioso suggerimento (e qualche immagine ispirazionale da Pinterest).

I consigli che dovrei darvi sono tantissimi, ho cercato di riassumere in 5 punti quelli che, secondo me, sono i più importanti. Bene, iniziamo:

  1. So bene che vorresti partire in quarta con un colore ben preciso ma fermati, e guardati bene intorno. Probabilmente l’ambiente in cui ti trovi, se osservato attentamente, ti suggerirà da sé la tonalità giusta. Osserva il contesto, i materiali presenti… 

  2. La luce modifica qualsiasi colore, e può variare anche di stanza in stanza a seconda dell’orientamento delle finestre. Perciò è meglio, prima di verniciare tutto il muro, fare delle prova di colore ed osservare il risultato nelle varie ore del giorno. 

  3. E’ una regola che in molti già sanno, ma che è sempre meglio ricordare: i colori chiari ampliano uno spazio, quelli scuri lo rimpiccioliscono. Se ad esempio vuoi “abbassare” un controsoffito molto alto, una soluzione è dipingerlo di una tonalità scura. Se invece vuoi “allargare” le pareti di un corridoio lungo e stretto  per evitare un effetto caustrofobico, utilizza tonalità chiare. Non esiste una soluzione giusta o sbagliata, la scelta dipende dallo spazio e, soprattutto, dall’effetto che si vuole ottenere da questo. 

  4. Verniciare un oggetto o una parete con un colore d’accento (in forte contrasto con gli altri colori presenti nell’ambiente) può essere una soluzione per catturare l’attenzione su un angolo specifico della casa, valorizzandolo. Può anche essere, però, un ottimo escamotage per ravvivare un angolo poco riuscito, quello che ci sembra essere più bruttino e che vorremmo nascondere

  5. Un oggetto e una parete possono anche essere dipinto tono su tono, o per mimetizzarli, o per creare un effetto ottico interessante. Se superfici diverse vengono verniciate con lo stesso colore, ciò che verrà evidenziata sarà la loro matericità. Ogni materiale cattura in modo differente il colore e la luce si rifrange in modo diverso su di esso. Quindi, superfici dello stesso colore non sono per forza uniformi e piatte se si gioca con i materiali e le ombre. 

    Spero che i miei consigli vi siano stati di aiuto e se avete domande.. scrivetemi! 😉 Bea

re-Restyling della mia camera

Dopo il primo restyling della mia camera, di cui vi avevo parlato un bel po’ tempo fa, (ve lo ricordate? click qui) sono pronta a mostrarvi la versione finale! In realtà è un continuo work in progress, mi piace cambiare la disposizione di mobili e sostituire periodicamente gli arredi.. insomma, anche la versione finale non sarà proprio “FINALE”.. preparatevi già ad un re-re-restyling nei prossimi mesi ! 😊

Ho ritenuto che questo fosse il momento perfetto per farvi fare un room tour! Primo perchè in questi giorni sto trascorrendo molto del mio tempo qui (grazie tesi di laurea!) e mi farebbe piacere “avervi insieme a me”, secondo, perchè finalmente c’è una luce primaverile degna di essere chiamata tale che la rende bellissima.. Sono certa che le interior addicted che mi seguono capiranno che non si puo’ studiare e menchemeno fare ricerca in un posto brutto e ostile.. quindi, avere una camera accogliente e piacevole, era il primo passo fondamentale per una buona riuscita della tesi. Beh, diciamo che ho preso il pretesto per dedicare un po’ del mio tempo agli ultimi ritocchi! 😅

Rispetto all’ultima volta ho aggiunto qualche piccolo ritocco, dei souvenir dei miei ultimi viaggi, piccoli complementi di arredo vintage e qualche new entry super nordica…

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Ma non puo’ esserci un DOPO senza un PRIMA.. e così, per non farmi mancare niente, non solo vi mostrerò il prima e il dopo.. ma anche il DURANTE!

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Come è cambiata la zona letto? Prima cosa, via il cartongesso-comodino (ORRORE) e carta da parati a righe annessa. Ho alleggerito l’ambiente sostituendo arredi ingombranti e scuri, come la cassapanca ai piedi del letto, con altri più esili e chiari, come ad esempio lo sgabello che ho ristrutturato e la vecchia antina in legno. Essendo la mia camera incredibilmente alta, ho sfruttato lo spazio in altezza appendendo quadri e poster. Combinare stili diversi, come nordico e vintage, a volte, puo’ dare ottimi risultati!

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Come è cambiata la zona studio? Ho la fortuna di avere due grandi finestre e non c’è niente di meglio che studiare con una finestra davanti (non lo dico io, lo dicono gli psicologi.. e secondo me hanno ragione!) Ho cambiato la disposizione della scrivania perchè non è detto che tutti i mobili debbano stare per forza lungo il perimetro del muro, volevo rompere la monotonia e così l’ho girata, in modo che attraversasse la stanza.

Poi ho preso una ghirlanda di eucalipto, ricordo del matrimonio di Elena, e l’ho appesa al soffitto con un giro di luci a prisma di Maisonsdumonde e i paralume in carta Ikea (della serie.. mini spesa, massima resa). Mi piaceva moltissimo anche l’idea delle bandierine ma volevo inserire un elemento green a tutti i costi e quindi via, rimpiazzate! .. magari però tra qualche mese torneranno…

Consiglio: trovo che personalizzare un ambiente mescolando vecchio e nuovo, superfici lisce con superfici irregolari, colori tenui pastello a tonalità grezze e naturali sia un’ottima soluzione, l’occhio ama le sovrapposizioni e i contrasti!

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Spero che il mio room tour vi sia piaciuto e che i miei consigli di restyling possano esservi utili! .. vi saluto con una parte della mia collezione di vasetti nordici che io trovo dannatamente belli !

Bea

Effetto Ruggine fai-da-te

Ora più che mai tutto ciò che è “raw”, consumato dal tempo, arrugginito e scrostato ci fa perdere la testa! Questi oggetti sono tremendamente curiosi e affascinanti.. tanto che è diventato quasi impossibile trovarli.

Ma sapete una cosa? Ho un’ottima notizia per voi, conosco un modo per arrugginire qualsiasi vostro complemento d’arredo.. In 2/3 giorni sembrerà vecchio di 200/300 anni 😏

Vi spiego tutti i passaggi e i prodotti che ho utilizzato per “arrugginire” il piano del mio tavolo da esterno che vi è piaciuto tanto. Qui una foto del PRIMA e DOPO.

 

Ho utilizzato i prodotti di Fleur Paint, come sapete sono Ambassador di questo brand e amo le loro pitture. Qualche riga più in sù vi ho detto che potete realizzare la ruggine su qualsiasi complemento, beh intendevo davvero QUALSIASI COMPLEMENTO D’ARREDO. Fleur aderisce su tutto, plastica, stoffa, metallo, vetro, pelle, legno…

Ma torniamo al mio tavolo, ecco qui i prodotti che ho utilizzato: Primer Ruggine, Ruggine, Reagente ruggine, Finitura antiossidante. Li potete trovare nella grande distribuzione (tipo Leroy Merlin), in alcuni negozi (consultate il loro sito) oppure acquistare online.

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1° STEP: Primer, “lo metto o non lo metto”? Tutto dipende dalla superficie che volete pitturare e all’utilizzo che ne farete. Il primer è un aggrappante, serve per far aderire bene la pittura alle superfici lisce come ad esempio plastica, metallo, superfici verniciate in precedenza…  Nel mio caso il tavolo che avevo era in plastica (finto legno) e quindi l’ho dovuto usare. Non vi preoccupate se non riuscite a stenderlo come vorreste perché è molto denso.. tanto poi sparirà sotto il colore! Se invece avete una superficie in legno grezzo o carteggiata potete procedere senza bisogno del primer 😉

IMPORTANTISSIMO: Ricordate i tempi (lunghissimi) di asciugatura del primer, 24 ore

 

2° STEP: Applicare con il rullo due mani di color Ruggine (lasciar asciugare bene tra una mano e l’altra (circa mezz’ora, dipende dal clima e dalla quantità di prodotto) usatene in abbondanza, non siate timide 💪 A questo punto avrete una base grigia molto scura.. che si schiarirà con il Reagente.

 

3°STEP: Applicare il Reagente per Ruggine, potete farlo sia con il rullo/pennello sia con la spugna di mare. Dipende dal risultato che volete ottenere, qui vi mostro la differenza: “A macchie” con la spugna, “uniforme” con il pennello.

 

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Ho pubblicato un sondaggio nelle stories in cui vi chiedevo di scegliere.. e ha vinto, per pochissimi voti, l’effetto ruggine A PENNELLO. Quindi ho applicato il reagente nel modo in cui mi avete consigliato. Dopo alcuni minuti, come per magia, ecco apparire la ruggine! 🧙‍♀️ Ora dovete solo avere pazienza e lasciar reagire la ruggine per diverse ore.

 

4°STEP: Quando la superficie ha raggiunto una colorazione che vi piace dovete fissarla con la “Finitura Antiossidante” per evitare che continui a reagire diventando sempre più arancione e “spolverando”. Se è un oggetto di bellezza che non dovete usare né toccare potete anche saltare questo passaggio… in tutti gli altri casi invece è fondamentale se non volete sporcarvi le mani di “polvere rugginosa” ogni volta che lo toccate.

 

5°STEP: Il mio è un tavolo che sta all’esterno (ma riparato sotto un portico) e che usiamo per i nostri pranzi e cene estivi all’aperto, per questi motivi deve essere ben protetto. Ho deciso di dare un’altra mano di finitura utilizzando la Resina Extra Opaca, vi mostrerò come si usa prestissimo nelle stories 😉 .

Questo è un prodotto moooolto interessante per 3 motivi: Il primo, è l’unica resina a base d’acqua che abbia mai visto, il secondo, è ultra resistente e riparerà benissimo il mio tavolo dalle intemperie, il terzo, essendo opaca manterrà il colore ruggine invariato. Se vi interessa vederla vi metto il link qui.

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Ecco qui il risultato finale, sono proprio soddisfatta! e sono contenta che sia piaciuto tanto anche a voi ♥️ Ora vi ho già chiesto consiglio su come dipingere le gambe… Quindi mi rimetterò presto al lavoro!

Avete domande o dubbi? Scrivetemi in direct e vi risponderò.

Ora leggo uno dei miei libri preferiti sul mio nuovo piano del tavolo super vintage 😊

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